Un aspetto spesso sottovalutato, cui andrebbe invece posta particolare attenzione, è rappresentato dagli incidenti (più del 75% del totale) che accadono “in itinere”. Contrariamente all’errata convinzione di molti, secondo cui l’utilizzo del mezzo privato non sia in diversi casi considerabile “strettamente” necessario, e quindi possa sfuggire agli obblighi di formazione da parte del datore di lavoro, l’uso del mezzo privato è invece riconosciuto come “necessitato” nella maggioranza dei casi. A sancirlo, tra le altre, una recente sentenza del Tar Lazio (n.4258/21): “l’utilizzo della propria autovettura, permettendo un risparmio di tempo assolutamente rilevante rispetto all’utilizzo dei mezzi pubblici, consentiva al lavoratore non solo di arrivare più riposato alla sede di servizio, ma anche di avere più tempo per adempiere ai suoi doveri familiari.” Anche in presenza di un servizio di trasporto pubblico, quindi, il trasferimento su mezzo privato nel tragitto casa-lavoro è da considerare quale parte dei rischi cui sono soggetti i dipendenti aziendali e, ne consegue, essere eventualmente anch’essi oggetto di una formazione specifica .